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L'inutile necessario, parola d'artista

testo a cura di Chiara Somajni foto di Gianni Troilo

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Sì, ma bisogna essere stupidi al momento giusto.

Lindsay. Molti artisti diventano pretenziosi con l'età, e noiosi. Non occorre entrare nell'entertainment: puoi restare accademico e intellettuale e anti questo e anti quello ed essere comunque noioso!

Michael Elmgreen. Almeno se hanno successo diventano meno molesti!

AnnaParkina. Provo ad avere una vita "normale", a evitare in ogni modo di fare una vita "da artista", cerco di trovare dei lavori qualunque. C'è un detto: «non mettere al centro della tua vita quello che non vuoi perdere». prima cerco di essere una persona, poi un'artista.

Lucas. Guardi te stessa e dici: non posso essere un architetto, né un matematico, né uno scienziato, non posso essere tutte queste cose che mi interessano. Ma le posso investigare attraverso l'arte. Noi artisti abbiamo bisogno di più tempo, tempo per pensare, per girovagare. Se sai dove devi arrivare, non c'è bisogno di andarci.

Simone Berti. L'arte per me è una malattia, tanto che ogni momento, ogni cosa che succede durante il giorno la devo ricondurre e collegare alla pratica artistica. Credo che un artista lavori sempre.

Tayou. Tutta la mia vita è un giocare, con me stesso e con i sogni delle persone. Piuttosto per me è un lavoro l'essere qui questa sera, provare a rilassarmi, comportarmi bene, dire cose adeguate, essere divertente.

Anawana Haloba. Le parole utile e inutile indicano realtà separate che come tali non esistono. Oggi ho incrociato per caso Joan Jonas e non so se ciò di cui abbiamo parlato fosse utile o no, ma qualcosa è rimasto impigliato in testa. Riemergerà in seguito in un modo diverso, associandosi ad altre cose, diventando una cosa nuova.

Ronald Martin. Una volta ero stufo di perder tempo per andare al lavoro all'Oakland museum of California. Abitavo a nord-est di San Francisco e mi ci volevano tre ore. L'autobus era pieno di gente che se ne stava appiccicata come sardine. Potevo leggere i romanzi da sopra la spalla di qualcun altro. Viaggiai così per mesi finché decisi che avrei voluto che qualcuno leggesse da sopra la spalla mia. Lavorai così a una serie di libri sovradimensionati, con immagini e grandi caratteri tipografici, così che potessero essere letti a un metro e mezzo di distanza. Contenevano istruzioni su come cancellare la storia dei propri dati finanziari, storie di black panther, testi sulle rivolte studentesche a Berkley negli anni 60 e 70. Li leggevo tutti i giorni; se qualche altro pendolare avesse voluto avrebbe potuto fare lo stesso.

Berti. Poco importa che l'arte sia considerata inutile dalla maggior parte delle persone. Nel passato il bello era legato all'utile e l'arte svolgeva una funzione didattica. Oggi l'arte è perlopiù slegata da un'evidente funzione sociale, e proprio per questo è lontana dalle persone. Ma il senso permane: a volte non c'è niente di più bello e poetico di una frase inutile.

Tamara Grcic. A me non piace la separazione tra utile e inutile: mi interessa quando l'uno diventa l'altro.

Parkina. Ho fatto un video che si chiama «white time», parla del tempo perso che diventa tempo produttivo. Intervisto le persone sugli imprevisti che causano una sorta di black out temporaneo all'interno del quale succedono cose interessanti. Il mio lavoro gira intorno all'idea di vedere l'invisibile, di vedere ciò che è magico.

Elmgreen. Vi è una definizione romantica per la quale l'arte ha un certo status proprio perché non ha uno scopo preciso, è oltre la quotidianità. Adesso siamo tornati alla quotidianità, al punto in cui c'erano i dipinti nelle chiese perché si capisse cosa vi si diceva. Questo è bello: non mi piace l'idea che l'arte sia qualcosa di incomprensibile, chiusa in qualche strana torre da qualche parte, irraggiungibile e intoccabile.

Vriesendorp. Oggi gli artisti stanno cercando di diventare utili, sono gli architetti a propendere verso l'inutilità.

Kjartansson. Ci si interesserà di nuovo all'arte. prima era il passatempo dei ricchi, ora qualcosa di completamente diverso. Arrivo dall'Islanda, paese distrutto da un punto di vista economico-finanziario. Prima mi dicevano: «perché mai fa questa cosa inutile chiamata arte?». Loro facevano qualcosa di utile e all'improvviso si sono rovinati.

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